Cronaca

Riaperto il caso di Palmina Martinelli: si indaga sui corresponsabili del delitto

La Redazione
Palmina Martinelli
Nelle prossime settimane saranno convocate dagli inquirenti decine di persone informate sui fatti e famigliari della vittima
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Riaperto il caso della 14enne fasanese arsa viva 36 anni fa, Palmina Martinelli. Era l’11 novembre del 1981 quando fu trovata avvolta dalle fiamme nella sua casa. La ragazza morì 22 giorni dopo nel Policlinico di Bari con ustioni su gran parte del suo corpo ma, prima di morire, fece i nomi dei suoi aguzzini che volevano costringerla a prostituirsi all’allora pm Nicola Magrone.

I presunti assassini sono stati assolti in via definitiva e non possono più essere processati, mentre il caso fu chiuso con un suicidio, ma un anno fa la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della sorella maggiore della 14enne, Giacomina, perchè non si archiviasse il caso, portando varie perizie tecniche a sostegno della sua tesi, ovvero l’incendio fu procurato da altri e sua sorella non si è suicidata, ma è stata uccisa perchè rifiutò di prostituirsi.

A distanza di un anno dalla pronuncia della Cassazione, la magistratura barese prova a trovare eventuali corresponsabili per il decesso della ragazza.

L’indagine è affidata alle pm Simona Filoni e Bruna Manganelli. Dopo mesi di studio delle carte e della documentazione contenute nei precedenti fascicoli sulla morte di Palmina Martinelli e custoditi in parte negli archivi giudiziari baresi e in parte a Brindisi, le magistrate di Bari intendono muoversi nel contesto socio-culturale e famigliare della ragazza, alla ricerca di eventuali corresponsabili nella morte.

Nelle prossime settimane saranno convocate decine di persone ritenute informate sui fatti, familiari e conoscenti della vittima. Un modo per rendere giustizia a Palmina, diventata il simbolo della resistenza e della denuncia di ogni violenza contro le donne.

giovedì 16 Novembre 2017

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