Cronaca

«Sul pullman, col passeggino, non puoi salire»: giovane mamma e bambino “abbandonati”

Vincenzo Lagalante
Passeggino sul pullman
Increscioso episodio ieri mattina a Pezze di Greco: una donna, di origine albanese, doveva recarsi a Fasano per sottoporre a vaccino suo figlio, ma non è stato possibile
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Increscioso episodio quello che una giovane mamma fasanese sarebbe stata costretta a vivere ieri a Pezze di Greco e che ha voluto denunciare a FasanoLive. Secondo il racconto della donna, sarebbe stata cacciata dall’autista di un pullman di linea perché – a dire dell’uomo – non è consentito viaggiare sui pullman con passeggini.

Il regolamento aziendale, valido per quasi tutte le aziende di trasporto pubblico, prevede invece che le mamme debbano chiudere il passeggino e tenere in braccio il proprio bambino. Una norma che comunque ha causato numerose polemiche in tutta Italia, «perché – afferma la giovane mamma di origine albanese – chi ha scritto questa regola non sa che cosa significhi tenere un bambino in braccio mentre si chiude un passeggino, magari avendo anche le borse della spesa».

Ma la cosa più grave è che, non potendo prendere il pullman, la donna non si è potuta recare a Fasano dove ieri era in programma una visita medica che avrebbe consentito al figlio di quasi cinque mesi di sottoporsi al vaccino. «Sono arrabbiata – afferma la donna – perché mio figlio non è stato vaccinato e, nonostante le mie ragioni, l’autista del pullman non si è minimamente preoccupato di aiutarmi». La soluzione a questa norma spesso si trova solo grazie alla solidarietà degli altri passeggeri (ma il pullman era vuoto) o, in rari casi, alla comprensione degli autisti, ma in questo caso l’uomo non ne ha voluto sapere, lasciando la donna a Pezze di Greco.

La giovane mamma racconta di essersi recata ai carabinieri e questi poi l’avrebbero dirottata ai vigili urbani: informata la Polizia municipale, gli agenti le hanno riferito verbalmente che avrebbero preso provvedimenti, ma le hanno consigliato di fare un esposto alla Procura. Così, a quanto pare, sarà fatto, con la speranza che episodi del genere non si verifichino più: in questo caso ai danni di due categorie molto deboli come quella della giovane mamma e del piccolo di cinque mesi.

mercoledì 7 Giugno 2017

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