Un drammatico momento si trasforma, nel giro di pochi minuti, in una storia a lieto fine. Ieri sera, al pronto soccorso dell'ospedale "Umberto I" di Fasano è giunta – a piedi, scalza – una mamma in preda al panico con in braccio un bambino di dieci mesi che aveva difficoltà nel respirare. Una sorta di apnea, già verificatasi in passato, per la quale i medici non sono riusciti a chiarire la causa. Proprio questa incertezza ha costretto il papà del piccolo a chiamare, con urgenza, il pediatra Franco Mastro, giunto immediatamente sul posto (nonostante non fosse reperibile) e salvando l'infante da un soffocamento.
nn
Una storia che, fortunatamente, ha avuto un lieto fine, seppur i genitori del piccolo dovranno approfondire i motivi della seconda difficoltà nel respirare. Papà e mamma che, però, tengono a mettere in evidenza come sia di fondamentale importanza la presenza del pronto soccorso sul territorio. «Non so quale storia staremmo raccontando ora», afferma Antonio, imprenditore di nazionalità albanese, giunto a Fasano diversi anni fa e capace di mettere su un'azienda affermata. «Ho saputo della possibile chiusura del pronto soccorso, una notizia pazzesca. Noi paghiamo le tasse, diamo lavoro a tanta gente, e lo Stato ricambia i nostri impegni privandoci del diritto principale, quello della tutela della salute. Se fosse successo qualcosa ieri al mio bambino, avrei portato i miei mezzi di lavoro dinanzi all'ospedale di Fasano e avrei inscenato una grandissima protesta».
n