Nell’ambito della ristrutturazione di una masseria o una dimora storica, anche l’illuminazione va pianificata accuratamente e, per chi progetta, è indispensabile avere un’azienda partner di fiducia sempre aggiornata sugli ultimi trend. Il designer Bepi Povìa, project manager di vari hotel, resort, sale ricevimenti e residenze private in Puglia, tra cui la Masseria Resort “Il Santissimo” a Turi, spiega in un’intervista il suo modus operandi, soprattutto nel campo della scelta dell’illuminazione, dove Forel è la sua azienda di riferimento.
Come si sceglie l’illuminazione nelle grandi masserie e dimore storiche ristrutturate? Quale equilibrio bisogna cercare?
«La scelta illuminotecnica è strettamente legata al luogo ed alla destinazione d’uso delle varie aree sia di una grande masseria sia che si tratti di dimore storiche. La luce assume una funzione e un significato diverso a seconda della funzione dell’area in questione. In una stanza d’albergo, per esempio, ritengo che siano più indicate le abat-jour, luci soffuse e tonalità calde in generale, perché conferiscono calma e serenità all’ospite. In un’area comune invece, per esempio in una sala banqueting, si può osare di più, utilizzando oltre ad un’illuminazione diffusa e riflessa anche un’illuminazione puntuale che enfatizzi l’architettura di un ingresso, di una volta o di un arco. In un’area di servizio come una cucina, invece, la scelta illuminotecnica diventa estremamente tecnica e funzionale al miglioramento dell’operatività».
La luce arreda. Come fa a conoscere i nuovi trend, i brand, i prodotti dell’illuminotecnica per realizzare progetti sempre nuovi?
«Importante è il feedback continuo con un’azienda di fiducia (nel mio caso Forel con Francesco Di Bello), che ti tiene sempre aggiornato sulle Aziende e sui nuovi sistemi di illuminazione. Questo rappresenta sia un ottimo supporto informativo per il professionista, oltre che superlativo supporto tecnico per gestire bene il progetto illuminotecnico».
Il Santissimo è una delle sale ricevimenti più acclamate ed esclusive degli ultimi anni che lo ha visto protagonista come Project Manager. Su cosa ha puntato nella scelta dello stile e quindi come ha scelto l’illuminazione indoor e outdoor?
«In questo progetto, realizzato con il supporto tecnico dello studio Sabatelli di Turi, la scelta dello stile adottato è stato influenzato da diversi fattori. Primo su tutti l’esigenza di rendere più fruibile e gradevole lo spazio, un tempo adibito a masseria agricola, e di andare incontro al gusto del mercato. In secondo luogo, trasformare un luogo produttivo in un luogo di svago, tenendo in debita considerazione la conformazione della struttura stessa…. Non dimentichiamo che Il Santissimo è stato costruito intorno al 1700, equindi abbiamo dovuto far fronte ad un problema serio di restauro e conservazione architettonica».
Qual è la differenza tra illuminare una masseria e illuminare una casa privata?
«Oggi vediamo molte abitazioni private assomigliare sempre più a ristoranti ed alberghi, per eccesso di illuminazione e per le modalità scelte. La differenza sostanziale è che una casa privata non ha necessità di mettersi in mostra, quindi, la differenza tra l’illuminazione di un luogo pubblico da uno privato risiede semplicemente nella sobrietà che un professionista dell’illuminazione deve avere nel trattare questo tema»
Come è nato il suo rapporto con Forel e qual è il suo valore per il territorio?
«Il sodalizio con Forel è nato nel 2001, quando mi sono occupato di un progetto di ospitalità rurale a Cisternino… in quella occasione per la prima volta abbiamo illuminato un giardino con il sistema light-up. Forel oggi è cresciuta e rappresenta una grande risorsa non solo per i tecnici progettisti come me, ma anche per privati e per chi vuole comprare e aggiornarsi continuamente».