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La qualità dell’olio parte dalla campagna: la scelta di Monsignore

Monsignore
Uliveti Monsignore
Partire da olive sane è un buon inizio per l'olio, ma non una certezza di qualità, il resto spetta al frantoio
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Crescono le aspettative per l’inizio della prossima campagna olearia ed in un clima di buoni auspici proviamo ad analizzare l’annata che si prospetta. Va sempre ricordato che la qualità dell’olio inizia in campagna: lotta ai parassiti, nutrizione, irrigazione e tutte le altre buone pratiche agricole necessarie alla coltivazione dell’oliveto. Due aspetti di rilevanza storica hanno fortemente caratterizzato questa annata: in primis, il caldo eccessivo, grazie al quale sino ad ora non ci sono stati attacchi alle olive, in primavera della Tignola e in estate della Mosca (il primo parassita attacca i frutticini appena allegati facendoli cadere, la mosca olearia, invece, deposita le uova nelle drupe: questi ospiti indesiderati rovinano la qualità dei frutti e quindi dell’olio, che avrà elevata acidità libera ed il difetto del verme all’assaggio);

Purtroppo, insieme al caldo, ha imperversato la siccità che a tutt’oggi regna senza soluzione di continuità, quindi se gli oliveti non sono stati adeguatamente irrigati le olive saranno disidratate, con poca inolizione e con forte sentore di legno. Inoltre, terzo aspetto, non di poco conto, sono state le nebbie marine primaverili che hanno influito negativamente sulla fertilità del polline dei fiori d’olivo, ed in una penisola come l’Italia e nel tacco delle Puglie litorali su cui far danni ce ne sono stati, Fasano in primo luogo.

Partire da olive sane è un buon inizio per l’olio, ma non una certezza di qualità, il resto spetta al frantoio, la nostra è terra di olio e di frantoio da secoli, dagli ipogei nelle masserie alle più avanzate tecnologie. L’olivicoltura da olio che attraversa i secoli, in passato con cammini, macine in pietra e presse idrauliche; oggi con frangitori a basso regime di giri, gramole a temperature controllate e separatori di olio, sansa e acque di vegetazione. Poi il filtraggio dell’olio e la conservazione in silos in acciaio inox.

Per l’azienda Monsignore stare al passo con i tempi è una prerogativa imprenditoriale che segna il passaggio generazionale. Venite a trovarci per conoscere la nostra realtà e la nostra carta degli oli e dei vini.

giovedì 7 Settembre 2017

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