Nel corso dell’assemblea d’Istituto, tenutasi martedì 13 marzo nella sala Agape dell’Istituto Professionale Alberghiero “G. Salvemini” di Fasano, è stata ricordata Palmina Martinelli, bruciata viva il 31 ottobre 1981 e morta il 2 dicembre dello stesso anno.
È intervenuto il dott. Nicola Magrone, sindaco di Modugno, ex magistrato, presidente della Fondazione “Popoli e Costituzioni”, all’epoca dei fatti pubblico ministero della terribile vicenda.
Tema dell’assemblea d’Istituto dell’Arberghiero di Fasano è stato il femminicidio: gli studenti della scuola presieduta da Rosanna Cirasino hanno seguito con interesse e partecipazione l’intervento del dott. Magrone.
A coordinare i lavori i professori Vito Mileti e Mina Piccoli e i rappresentanti degli studenti Anita Di Tano e Antonio Ciaccia dell’Istituto Alberghiero di Fasano. Magrone ha riesaminato in modo toccante la vicenda Martinelli: l’amore per la vita negato, violentato, bruciato.
«Questa storia – ha detto il dott. Magrone agli studenti – deve essere ripercorsa affinché il diritto all’amore e alla vita possa essere difeso e promosso per sempre».
Il pubblico ministero dell’epoca Nicola Magrone ha tenuto viva la memoria di Palmina Martinelli, ripercorrendo fatti, ricordi, e amarezze. «Oggi noi, popolo italiano – ha aggiunto il dott. Magrone – diciamo che Palmina aveva ragione. La sua giustizia siamo noi».
L’occasione è stata propizia per riflettere sul senso della nostra esistenza, in un tempo nel quale spesso si assiste alla riduzione degli autentici valori umani a “cose” da usare e gettare senza riflettere neppure per un istante.
«Oggi la violenza sulle donne – dice la preside dell’Istituto Professionale Alberghiero “G. Salvemini” di Fasano, Rosanna Cirasino – riempie purtroppo le cronache quotidiane. È un germe letale che si è insinuato nelle pieghe più profonde delle relazioni famigliari producendo disastri immani. A noi educatori il compito delicato di insegnare stili di vita improntati al rispetto reciproco e di tutela della donna, che spesso è la figura bersaglio delle forme più bieche del maschilismo e del narcisismo patologico».
Gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Fasano hanno voluto offrire questa sorta di messaggio d’amore a Palmina Martinelli, giovane vittima della violenza e del degrado sociale, con la precipua volontà di “vigilare” affinché fatti come questo non accadano più in futuro.
Palmina Martinelli morì il 2 dicembre 1981, dopo tre settimane di agonia, ma prima di spegnersi riuscì a pronunciare i nomi di due ragazzi che l’avrebbero ridotta in quello stato perché lei non voleva prostituirsi. Nel terzo grado di giudizio, la Cassazione assolse i due con formula piena giungendo alla conclusione che Palmina si era tolta la vita da sola.