L’associazione “Il Fasano siamo noi” (che insieme al presidente Franco D’Amico gestisce la squadra di calcio dell’Us Città di Fasano) ha trovato da mesi la soluzione ad alcuni problemi di ordine pubblico che, in questa stagione calcistica, si sono presentati alcune volte, ma le istituzioni sembrano far finta di nulla. Domenica scorsa, al termine della gara casalinga contro il Gallipoli, si sono sfiorati nuovi incidenti quando tifosi salentini – andando via – hanno lanciato sul pubblico fasanese (quello che usciva dalla tribuna, quindi composto anche da famiglie) bottiglie di vetro, fortunatamente non ferendo nessuno. È di ieri, invece, la notizia di sei provvedimenti di Daspo, ai danni della tifoseria fasanese, per gli incidenti al termine della gara contro il Bitonto, scaturiti anche da un discutibile servizio d’ordine (con responsabilità da ripartire ovviamente anche sulle due tifoserie).
Con il Fasano in una categoria che conta come quella del massimo campionato regionale di calcio, e con la possibilità di vederlo forse il prossimo anno al cospetto di un campionato semiprofessionistico, i problemi di ordine pubblico sono diventati all’ordine del giorno. E di certo non è più possibile vietare le trasferte alle tifoserie ospiti, come da accordi presi tra organi istituzionali ad inizio stagione, ma bisogna potenziare il servizio d’ordine, con la collaborazione anche delle società calcistiche.
Ebbene, quella del Fasano (con l’associazione “Il Fasano siamo noi”) si è offerta proponendo da diversi mesi alcune soluzioni per risolvere, perlomeno parzialmente, una serie di problematiche legate alla sicurezza. Dopo lo spostamento in via Nazionale dei Trulli della biglietteria riservata alla tribuna e dopo i lavori che hanno visto creare una zona cuscinetto nel settore ospiti, in modo tale da evitare zone di contatto con la Curva Sud, durante la scorsa estate è stata avanzata la richiesta di installare in via Salvo D’Acquisto – in occasione delle partite interne -, a spese di associazione e società, un cancello removibile per separare l’ingresso della Curva Sud dal settore ospiti: ma il Comune non ha ancora validato tale soluzione.
Ulteriore iniziativa proposta per tutelare la sicurezza di tutti è quella di utilizzare come unico ingresso al “Vito Curlo” per gli spettatori locali quello della curva, in modo tale da evitare in via Nazionale dei Trulli incroci con gli eventuali sostenitori avversari, nella speranza di una proficua collaborazione con le forze dell’ordine ed in attesa che alcune problematiche strutturali siano risolte in vista del rinnovo dell’affidamento della gestione di tutti gli impianti sportivi comunali a partire dal 1°luglio prossimo.
Tutto tace e chi chiediamo: perché? A chi giova questo silenzio? Se la soluzione è stata trovata e proposta, con spese addirittura sostenute dalla società di calcio, perché non validarle? Chi si assumerà la responsabilità di atteggiamenti come quelli che per un attimo si sono verificati domenica scorsa al termine di Fasano-Gallipoli?
Ma quanti esperti di pubblica amministrazione che stanno a Fasano!
Tutti hanno le soluzioni in tasca ma non conoscono ne le norme ne chi dovrebbe scrivere gli atti
Tutto vero, in parte. Per quale motivo non vi è menzione del tifoso del Fasano, appartenente la tribuna, che ha fatto scaturire la discussione con la tifoseria avversaria? Comunque da condannare il vile atto del lancio di bottiglie!
Per quale motivo non vi è menzione che per l’incontro con il Bitonto, ad inizio gara, mentre la tifoseria avversaria entrava nello stadio, alcuni appartenenti alla tifoseria ultras fasano, travisati, hanno istigato lo scontro? E a fine incontro, mentre la tifoseria del Bitonto saliva sui propri mezzi alcuni degli ultras fasano “sfondavano” una porta antipatico della curva per entrare in contrasto con la tifoseria avversaria?
Informazione corretta