Attualità

Piove nel Teatro Sociale, Gerry Moio: «Una struttura da Terzo Mondo»

Vincenzo Lagalante
Il Teatro Sociale le cui sedie sono coperte per non bagnarsi
Torna d'attualità un problema annoso, già più volte denunciato: ieri molte sedie erano coperte durante lo spettacolo del duo comico Giulio & Gerry
scrivi un commento 14

Torna d’attualità il problema delle infiltrazioni d’acqua all’interno del Teatro Sociale di Fasano. Una questione che si ripropone soprattutto e ovviamente durante l’inverno, con il maggiore accumulo di pioggia. L’amara costatazione è stata fatta ieri 2 gennaio dal duo comico Giulio & Gerry durante lo spettacolo “Che ti vuoi giocare?!”. Gerry Moio ripercorre, con tanta delusione, quanto vissuto ieri sera a teatro.

«Arrivato al Sociale intorno alle 19 – scrive -, lo scenario che si è presentato davanti ai miei occhi è stato questo: quasi mezza platea allagata a causa della pioggia. Avete letto bene… piove nel teatro! In un teatro inaugurato nel 2007: a dieci anni dalla riapertura, mi sento di vergognarmi a nome di tutta la cittadinanza per questa situazione. Parlo a nome di tutti, artisti e non, che prima di ogni spettacolo devono accertarsi delle previsioni meteo perchè lo spettacolo “potrebbe essere rimandato causa pioggia”. Oltre ad un danno economico – scrive Gerry -, perchè noi come tutti gli altri il teatro lo paghiamo e con la pioggia vengono meno quasi una ventina di biglietti, quello che ne subiamo è soprattutto un danno morale: vedere la platea non piena a causa di fattori esterni è deprimente e ti fa cadere le braccia».

E prosegue: «Non ne faccio un discorso politico, perchè questo è un problema decennale che interessava la vecchia Amministrazione e adesso anche la nuova, ma questo mio appello è rivolto a tutti noi, artisti e non, che questo teatro lo viviamo! Loro a Palazzo di Città conoscono benissimo la situazione, adesso è giusto che la conosciate anche tutti voi. Oggi, nel 2018, la situazione al Teatro Sociale è pari a quella di un teatro del Terzo Mondo e la cosa più grave è che questo è un teatro pubblico, ristrutturato con i nostri soldi, ma pare che a nessuno importi nulla. Alla fine mi sento anche un po’ uno stupido a portare in scena spettacoli in cui cerchiamo di estrarre il buono dalla nostra città, in cui speriamo di invertire il senso di marcia che ci vede emigrare nei paese vicini oppure all’estero ma dopo ieri sera mi sono sentito come il gatto che si morde la coda».

Gerry Moio conclude: «A fine spettacolo mostro fiero e orgoglioso la felpa con il nostro cap 72015, ma vedendo queste situazioni penso che forse, l’orgoglio, è meglio tenerlo per sé. Si dice che il teatro sia lo specchio della propria città, quindi il nostro teatro pubblico… fa acqua da tutte le parti!».

mercoledì 3 Gennaio 2018

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti