La decima festa antirazzista organizzata dall’associazione Fasano Antirazzista e dagli Allentati Fasano è stata dedicata allo sport popolare. Nella giornata di ieri, sabato 21 ottobre, presso i campetti della chiesa “S. Maria della Salette”, calcio, pallacanestro, pallavolo, tennis, pallamano, ju jitsu e boxe: si sono alternate esibizioni di tutti gli sport presenti a Fasano con l’unico obiettivo di abbattere frontiere e costruire diritti.
Promuovendo i valori dell’uguaglianza, contro ogni forma di sessismo e razzismo, quest’anno la festa puntava a dimostrare come lo sport possa creare aggregazione e socialità, un efficace strumento di intervento sociale per opporsi ai fenomeni di xenofobia e contrastare tutti i tipi di discriminazione.
Anche questa edizione rientra nella settimana d’azione contro il razzismo promossa dalla rete F.A.R.E. (Football Against Racism in Europe).
Il pomeriggio è proseguito con un momento di raccoglimento per ricordare la giovane Palmina Martinelli che nel 1981 fu arsa viva a 14 anni per essersi rifiutata di prostituirsi. Un corteo si è mosso in direzione del largo che porta il suo nome come simbolo di contestazione di ogni forma di violenza, fisica e morale. Uno degli organizzatori della festa ha preso la parola per spiegare il valore di una partita di calcio in quel largo sempre troppo buio, per ricordare Palmina.
La giornata è continuata con un torneo antirazzista con squadre composte dall’associazione Fasano Antirazzista, Curva Sud Fasano, migranti della “Casa del Sole” e l’associazione “Il Fasano siamo noi”.
L’intera festa è stata, quindi, occasione di riflessione e di incontro, di scambio e di confronto, terminata con buona musica e un momento conviviale: d’altronde anche davanti alla musica e al cibo si abbatte ogni barriera e si promuove la socialità.