Attualità

La vita umana non vale quanto una risposta ad un cellulare

Graziana Lacirignola
Incidente stradale nel fasanese (REPERTORIO)
Ieri la fiaccolata in ricordo delle vittime della strada nel fasanese: ma quali sono le cause delle stragi sulle nostre arterie?
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In un’altra news diamo notizia della fiaccolata in memoria delle vittime della strada, svoltasi ieri sera e promossa per l’ottavo anno consecutivo dall’associazione “Vittime della strada e della giustizia Flavio Arconzo”.

Appuntamento vissuto con particolare partecipazione dalla collettività fasanese che, purtroppo, proprio nello scorso mese di agosto ha visto allungarsi la triste lista delle giovani vite spezzate per sempre da un tragico e crudele destino, con la morte del 18enne Lorenzo Cardone (leggi QUI).

Affrontare un argomento così complesso e delicato, che coinvolge la sfera personale e intima di familiari e amici delle vittime prima ancora che quella pubblica e sociale, è molto difficile ma è indispensabile per dare rilevanza alla gravità delle stragi stradali e impedire che sia sottovalutata.

All’Italia spetta, infatti, un triste primato: è seconda in Europa per numero di vittime negli incidenti stradali, sebbene si sia registrata negli ultimi 5 anni una significativa riduzione. Ma il 2017 si presenta come anno nefasto in materia di incidenti stradali mortali, che già nel primo semestre ha fatto segnare un aumento dei decessi del 4,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

A favorire queste tragedie sono innanzitutto i comportamenti sbagliati al volante degli automobilisti: la causa principale resta l’alta velocità, ma anche l’uso improprio di smartphone e il mancato rispetto delle elementari regole del codice della strada, nonché (in alcuni casi) causa d’incidenti è l’abuso di alcol e droghe.

Ma se da un lato imputati principali siamo noi automobilisti, non è possibile trascurare un dato fondamentale: In Italia il 60% degli incidenti avvengono sempre sugli stessi tratti di strada; ciò significa che la strada e tutte le infrastrutture in generale, non sono un elemento neutro nelle dinamiche degli incidenti.

“Sotto accusa” devono essere posti anche fattori esterni, indipendenti dall’abilità e responsabilità di chi è al volante di un automezzo, come errori di progettazione, segnaletica obsoleta e a volte incomprensibile, cattiva gestione del traffico, illuminazione pubblica insufficiente o spesso assente, ma soprattutto una carente manutenzione stradale.

Ad esempio, l’ultima ricerca sullo stato della segnaletica in Italia, risalente a qualche anno fa, denunciava un’insufficiente qualità dei segnali stradali e ad oggi nulla è stato fatto, anzi, la situazione pare essere in netto peggioramento.

Inoltre, lo stato delle strade è pessimo in buona parte d’Italia, con buche che spesso sembrano dei crateri, creando non pochi disagi per gli automobilisti e motociclisti. Annoso problema che noi fasanesi ben conosciamo. Fattori questi che rischiano di vanificare l’innegabile impegno delle case automobilistiche di rendere sempre più sicuri gli autoveicoli, istallando sistemi di sicurezza attiva che assistono l’automobilista durante la guida.

Trovare una giustificazione al perché si consumino tragedie così dolorose, non è consolatorio, né porta conforto a chi subisce un lutto tanto inaspettato quanto difficile da metabolizzare; ma dare rilevanza alle principali cause che le provocano è necessario per sensibilizzare tutti ad essere prudenti alla guida e per chiedere alle pubbliche istituzioni interventi puntuali al fine rendere più sicure le nostre strade.

Perché la vita umana non vale quanto una risposta ad un cellulare o qualsiasi altra distrazione, né può essere sacrificata in nome di una burocrazia lenta e farraginosa o di un finanziamento ritenuto eccessivamente esoso.

giovedì 19 Ottobre 2017

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