Le ispezioni sismiche per cercare petrolio nei nostri mari potrebbero iniziare nella prossima primavera. Infatti, il cronoprogramma prevede che l’airgun Northern Petroleum giungerà nei nostri mari nel marzo 2018.
La Northern Petroleum è una ditta inglese con sede a Londra. Il giorno 27 luglio 2017 ha cambiato il suo nome in Cabot Energy e ha preso di mira i mari della Puglia per fare airgun e trivelle e per portare “flusso di cash” e valore dimostrato ai suoi investitori. Assieme agli americani della Global Med, agli australiani della Global Petroleum Limited, ai norvegesi della Spectrum, agli italiani dell’ENI, abbiamo allora anche gli inglesi della Northern Petroleum a venire a sparare nei mari di Puglia alla ricerca di giacimenti di petrolio. Fra le concessioni in loro possesso la FR 39 NP e la FR 40 NP, davanti alle coste di Monopoli, Fasano e di Ostuni, Brindisi, Carovigno.
Queste concessioni sono state ridisegnate per eseguire airgun: dalle due concessioni contigue hanno ricavato due “zone” che in totale occupano un’area di 860 chilometri quadrati. In questi giorni annunciano al Ministero dell’Ambiente di avere preparato il loro “cronoprogramma” e che sono pronti per iniziare le operazioni di airgun nel marzo del 2018.
Non “si fanno airgun” ne li si “eseguono”. Si effettuano campagne esplorative per le quali vengono utilizzate navi munite di airguns, ossia dei grossi cilindri, che vengono riempiti di aria compressa. L'aria viene rilasciata ogni 10-12 secondi e l'energia acustica emesse viene riflessa dalle discontinuità del sottosuolo e registrata da sensori che la nave mette in mare all'interno di cavi (“streamers”) lunghi anche 8 km che la nave trascina con se, alla profondità di 6-8 metri sotto la superficie del mare. Una sorta di ecoscandaglio che però permette di visualizzare la geologia per alcuni KM al di sotto del fondale marino. Alcune immagini: http://www.sercel.com/about/Pages/what-is-geophysics.aspx
un airgun; https://www.bing.com/images/search?view=detailV2&ccid=1SvucTVE&id=DA88C8DCFDE2A5B