INTERVISTE FASANOLIVE

Mostra fasanese dell’artigianato, gli architetti: «Ora aprire maggiormente al territorio»

Vincenzo Lagalante
da sinistra Galeota
Claudio Galeota e Fabrizio Frate, direttori artistici dell'iniziativa in corso a Selva di Fasano, tracciano un primo bilancio sulla 47ª edizione che si chiuderà domenica prossima
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Si concluderà domenica prossima, 20 agosto, la 47ª edizione della “Mostra fasanese dell’artigianato”, in corso di svolgimento nel Palazzo Congressi della Casina Municipale a Selva di Fasano. Un’iniziativa del Comune di Fasano, in collaborazione con l’associazione “Nuova ArtigianFaso” di Giovanni Laguardia che, nonostante le non ottimali condizioni di salute, non ha fatto mancare il suo apporto.n

Trentacinque gli stand presenti, messi insieme dagli architetti-direttori artistici della Mostra Claudio Galeota e Fabrizio Frate, i quali tengono anche a ringraziare la giovane artista Serena Semeraro, che ha dato una grossa mano per quanto riguarda l’allestimento generale e nel ricercare significati filosofici più nascosti.n

Architetti, mancano pochi giorni alla fine della “Mostra fasanese dell’artigianato” e i commenti sono unanimamente positivi. Tutti sono dell’avviso che aver affidato l’organizzazione e l’allestimento a dei professionisti è stata la scelta migliore…
«Se fosse davvero così, siamo davvero contenti. Abbiamo dato il nostro contributo, nel nostro piccolo, cercando di dare spunti critici rispetto alle precedenti edizioni, raccontando qualcosa in modo da innescare delle riflessioni sullo stato attuale dell’artigianato».n

Si potrebbe già tracciare un bilancio di come è andata questa edizione?
«A livello di numerica, ci sono maggiori presenze rispetto allo scorso anno, anche oggettivamente perché abbiamo aperto a cavallo delle due settimane di Ferragosto, quando qui alla Selva c’è il numero maggiore di gente. Ci sono stati alcuni giorni in cui abbiamo registrato il pienone. Il nostro potrebbe essere un punto di vista fazioso, ma credo che il bilancio che si possa tracciare è molto positivo, ovvio che le difficoltà sono tante, economiche e di gestione, ma stiamo cercando di alzare il livello. Vogliamo aprire maggiormente al territorio e vogliamo alzare il livello qualitativo degli espositori».n

Questa è stata una edizione visitata solamente da gente di mezza età o si sono visti anche giovani?
«Oggettivamente l’età media è ancora medio-alta, come è ovvio che sia. Al tempo stesso, ho notato in questi giorni un certo avvicinamento dei giovani e su questo punteremo nella prossima edizione. Già lo scorso anno avevamo visto qualche giovane in più e in questa edizione il trand è in crescita. Se ci saremo anche per la prossima stagione, lavoreremo anche su questo aspetto».n

Parlando con gli artigiani, che bilancio tracciano? Critiche e consigli anche per la prossima stagione?
«Non vogliamo indubbiamente suonarcela e cantarcela, ma loro ci riferiscono di una edizione molto positiva. Con alcuni di essi abbiamo stretto un rapporto più forte e confidenziale e ci hanno dato dei suggerimenti che faremo nostri per la prossima edizione».n

Ci sono stati visitatori stranieri? Cosa hanno dichiarato?
«Sì, ci sono stati dei visitatori non pugliesi e addirittura non italiani, uno di questi l’ho anche accompagnato durante il percorso. Si sono dichiarati affascinati dal fatto che c’è questo rimando alla tradizione, ai vecchi mestieri, alle foto in bianco e nero. Ovviamente vanno anche condotti nel futuro, serve far capire loro che l’artigianato non è morto e sepolto, una categoria in continua evoluzione».n

Che difficoltà avete incontrato?
«Abbiamo avuto poco tempo nell’organizzare la manifestazione, poi il contributo comunale – a differenza di ciò che sostengono alcuni – è risicato se vuoi fare una mostra di buon livello, che apra al territorio e che sia punto di riferimento. Quest’anno poi abbiamo dovuto fare a meno di Giovanni Laguardia, che ha complicato le cose nell’ultima settimana, ma siamo stati bravi nel portare in porto il nostro compito».n

A coloro che hanno polemizzato sugli incarichi, cosa vorreste dire?
«Non voglio dire nulla di più di quanto ha già dichiarato Giovanni Laguardia (leggi QUI), penso che da architetto l’unica cosa che posso fare è invitare alla mostra coloro che hanno fatto quelle dichiarazioni (leggi QUI), visto che non sono venuti, per fare una passeggiata ed esprimere le loro rimostranze di persona e che siano critiche costruttive, non per fare polemica».n

Ci sarete anche il prossimo anno?
«Noi tre ci siamo trovati benissimo dal punto di vista lavorativo e soprattutto umano, a prescindere dalle formalità, e non escludo che collaboreremo per altre cose, oltre alla Mostra. Noi credo abbiamo fatto un buon lavoro, ma dire se ci saremo anche il prossimo anno è ancora molto presto».n

venerdì 18 Agosto 2017

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