INTERVISTE FASANOLIVE

Caldo africano, lo Zoosafari: «Nessuna sofferenza per i nostri animali»

Vincenzo Lagalante
Un orso all'interno dello Zoosafari
Il direttore zoologico della struttura, Fabio Rausa, tranquillizza tutti coloro che temono che le altissime temperature possano creare problemi soprattutto per gli orsi polari
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Il caldo africano di queste settimane sta creando disagi alla popolazione, fortunatamente senza creare per il momento grossi problemi alle categorie più deboli come bambini e anziani. Ma il pensiero di molti va agli amici animali: anche loro risentono tantissimo delle altissime temperature di questa ondata di caldo estivo di stampo africano. C’è, per esempio, preoccupazione da parte degli animalisti sullo stato di salute di alcune specie di animali presenti all’interno dello Zoosafari Fasanolandia, come ad esempio degli orsi polari. FasanoLive ha intervistato, a tal proposito, il direttore zoologico della struttura Fabio Rausa.

Sono settimane di grande caldo sulla Puglia e anche gli animali soffrono. Soprattutto gli orsi polari: come state cercando di rendere meno pesanti le giornate a questi esemplari?
«I nostri orsi polari sono nati in cattività presso altri parchi zoologici europei e vivono senza alcun problema nei climi fasanesi sin dal 1995, non hanno mai presentato alcuna patologia o sintomatologia degna di rilievo né legata alle condizioni climatiche né a qualsiasi altra causa, e si sono riprodotti spesso con nascite di cuccioli che ora vivono in altri rinomati parchi europei e giapponesi, tanto che i due genitori risultano essere una delle più imponenti, belle e prolifiche coppie di tale specie in Europa. Essi vengono alimentati e governati correttamente, come da prassi internazionale e linee guida indicate dall’Eaza, con pesce pregiato, carne rossa preferibilmente equina, qualche vegetale, integratori minerali; dispongono di un’area esterna di circa 500 mq, di cui circa il 30% adibito a grande vasca d’acqua con diverse profondità, il 20% a sporgenza rocciosa centrale (alta diversi metri, totalmente calpestabile dagli orsi e rinfrescata esternamente da una cascata d’acqua corrente) ed il restante 50% ad area libera (la sporgenza rocciosa centrale è munita su due lati contrapposti di profonde tane-nido fresche ricreate nella roccia, sempre liberamente accessibili agli animali); si immergono e nuotano in vasca molte volte al giorno, ogniqualvolta ne sentano il bisogno ed il desiderio, ed in essa vengono resi disponibili blocchi di ghiaccio e cibo congelato in pezzi, che fungono anche da arricchimento ambientale insieme a “giochi” quali boe nautiche, tronchi e simili attrezzature».

Sono in sofferenza o possiamo tranquillizzare tutti coloro che hanno a cuore le sorti degli animali?
«Nessuna sofferenza: per quanto riguarda le alte temperature estive, i nostri orsi polari hanno acqua raffreddata artificialmente con grossi apparati frigoriferi nella vasca grande, aria raffreddata a mezzo condizionatori nei 3 box interni, ombra e privacy nelle grotte sotto la cascata e vari punti di nebulizzazione di acqua nella parte emersa, tutte aree dove accedono a piacimento se e quando lo ritengono necessario. Se li si vede sotto il sole è perché vogliono stare lì in quel momento particolare e non sentono il bisogno fisiologico di sottrarsi alla calura, è assolutamente una loro scelta se stare in acqua (raffreddata), al chiuso (box raffreddati) o all’aperto al sole ed alla vista del pubblico. Vogliamo cogliere l’occasione per evidenziare tra l’altro come tutti i mammiferi ben si adeguino a variazioni climatiche stagionali, variando appunto la tipologia e la quantità di pelo, ottimizzando la quantità e la qualità di cibo, aumentando o diminuendo i comportamenti e le risposte fisiologiche di termoregolazione: in caso di caldo, risultano più pigri nelle ore diurne e mangiano minori quantitativi di alimenti, preferendo spesso poltrire al sole in stato di dormiveglia per lunghi periodi (cosa che probabilmente può destare preoccupazione, ovviamente immotivata, nei visitatori), proprio come accade loro anche nell’habitat naturale, come accade in tutti i mammiferi terrestri e come accade anche nella specie umana. A tal proposito perché non ci si chiede anche delle giraffe a dicembre, tanto per fare un esempio tra le migliaia possibili? Non ci si dovrebbe porre lo stesso (ipotetico) problema per tutte le altre specie non europee fuori dalla stagione ottimale?».

Le altre bestie, invece, in che condizioni sono?
«In generale non stiamo riscontrando particolari problematiche per fortuna, sicuramente alcuni animali preferiscono ripararsi all’ombra di giorno e sono più attivi di sera ma lo staff tecnico dei veterinari e dei rangers non mi ha segnalato alcuna vera emergenza. Un po’ di problemi in più per alcune aree vegetazionali del parco, che nonostante ricevano sempre acqua dalla squadra agricola mostrano qualche segno di disitratazione».

Temete che questa situazione possa aggravarsi se dovesse persistere l’ondata di caldo africano?
«Speriamo che l’ondata di caldo anomalo non duri più di pochi giorni ancora e per fortuna le previsioni meteo sono incoraggianti in tal senso. Se invece le temperature intorno ai 40° dovessero durare settimane, sicuramente si potrebbero presentare problemi reali per tutti, umani ed animali, sia in natura che in cattività. Non dimentichiamo infatti che chi forse può risentirne di più sono proprio le specie locali che vivono allo stato libero, che non riescono a trovare acqua e cibo a sufficienza in caso di calamità naturali come questa. In ogni caso per i nostri animali lo staff è in stato di attenzione massima, pronto ad intervenire su qualsiasi esemplare possa mostrare segni di malessere o stress. Ma ripetiamo, ad oggi nulla di serio da segnalare e contiamo di continuare così».

sabato 5 Agosto 2017

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