INTERVISTE FASANOLIVE

Il dopo Fasano-Selva? De Mola: «Spero sappiano fare meglio, ma dovranno ripartire da zero»

Vincenzo Lagalante
Laura De Mola con Gino Di Tondo
Perchè non esisterà una 61ª edizione Coppa Fasano-Selva? A spiegarlo è la presidente dell'Egnathia Corse, ormai ex organizzatrice della competizione sportiva
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Risultati, successi ma anche amarezza: un mix di emozioni che traspare da questa intervista a Laura De Mola, presidentessa dell’Egnathia Corse, e ormai dimissionaria dal comitato organizzatore della Coppa Fasano-Selva. In queste parole ha deciso di togliersi qualche sasso dalla scarpa, non senza ironia, e forte del fatto della stima che molti nutrono nei suoi confronti. A questo proposito, sono stati proprio i suoi più stretti collaboratori oltre ai tanti piloti e sostenitori della competizione, a lanciare sui social all’indomani della gara e dell’annuncio di dimissioni dal comitato organizzatore l’hashtag #lauraripensaci, che ha raccolto le adesioni di tutti coloro convinti che non esista Fasano-Selva senza Laura De Mola. Ed in parte è anche vero, perchè lo Statuto dell’associazione prevede proprio questo. Non ci sarà una 61ª edizione Fasano-Selva, ed è proprio lei stessa a spiegarci il perchè.

Chiusa la 60ª edizione della Fasano-Selva, la notizia – oltre al grande successo – è quella della dimissioni da presidente della Egnathia Corse e del rischio serio di soprovvivenza della gara. Come mai questa decisione?
«La 60^ edizione è stata festeggiata degnamente e si chiude con un grande successo per tutti gli eventi che hanno caratterizzato questo anniversario. Grande è stata l’attenzione che ha ricevuto la mostra allestita presso Palazzo dei Congressi, dov’è stata raccontata la storia della corsa ed è stato presentato il libro realizzato dal giornalista Zino Mastro in cui sono raccontati gli ultimi dieci anni della manifestazione. Il tutto si è concluso con la disputa della gara che ancora una volta ha superato tutte le aspettative in termini di numero di partecipanti e presenze di spettatori.

Un particolare andrebbe chiarito: io non ho annunciato le dimissioni da Presidente dell’Egnathia Corse. In realtà l’Associazione oggi ha un nuovo Statuto e quindi può organizzare di tutto, qualsiasi tipo di evento, non essendo legata solo al settore sportivo. Io ho invece annunciato le dimissioni dal Comitato Organizzatore della manifestazione, perché stanca fisicamente e provata dalle tante difficoltà affrontate quest’anno. Io e alcuni miei collaboratori abbiamo sacrificato la famiglia, come sempre, il lavoro e la salute per questo evento, a maggior ragione questa volta in virtù delle nuove disposizioni per la sicurezza del pubblico spettacolo. Abbiamo dovuto stravolgere il lavoro di un anno pur di non perdere l’appuntamento tanto atteso per poi essere attaccati a destra e a manca. A chi giova se non alla città e a tutto l’indotto economico che questa manifestazione scatena? A chi giova se non alla città e al ritorno d’immagine che Fasano ne ricava, anche grazie alla presenza di ospiti nazionali ed internazionali? Hanno provato, i tuttologi del web, a verificare quante volte la parola “Fasano” è stata digitata e usata come hashtag sui social, tendenze che hanno raggiunto quest’anno anche l’oltreoceano?».

Il grande successo di questa edizione non può cancellare la delusione che arriva da una minoranza di gente che sa solo criticare.
«Io sono molto felice del risultato ottenuto: avevo degli ospiti notevoli oltre ai soliti personaggi dello spettacolo e quindi ho apprezzato la considerazione dei professionisti del mestiere. Sono amareggiata dal fatto che molti hanno espresso delle velate offese – a volte neppure tanto velate – senza conoscere quello che realmente accade dietro le quinte di questo evento. Mi piacerebbe sapere chi ha mai letto i regolamenti imposti dalla Federazione, le procedure da rispettare per ottenere il titolo di Campionato Italiano, le prescrizioni imposte dalla Commissione Provinciale di Vigilanza, analizzato i costi fissi, o conosce il supporto che viene offerto ai piloti professionisti che mai verrebbero a Fasano se non per l’accoglienza e la tradizione di questa terra. Quello che molti ignorano, inoltre, è il valore tecnico del nostro percorso, ahimè piuttosto scarso rispetto ad altre cronoscalate: a volte, mi spiace constatare, si parla davvero senza cognizione di causa. Nessuno si chiede come mai, ad esempio, i professionisti delle salite si cimentano nel Campionato Europeo anziché Italiano? In quanti leggono Autosprint o le riviste del settore? Questa è la nuda e cruda realtà. Allora, caro direttore, io sorrido e dico “avanti un altro”. Mi auguro che sappiano realizzare di meglio, ma dovranno ricominciare tutto dall’inizio (vedi Rieti Terminillo): non essendo stata affiancata da nessuna associazione o comitato quest’anno, così come il regolamento prevede in caso di volontà di dimissione del comitato organizzatore precedente in favore di una nuova squadra organizzativa, non esisterà – per intenderci – la 61^ edizione della Fasano-Selva. Al massimo la prima salita Fasano-Selva, o qualsiasi altro nome le si voglia dare. Non è una minaccia, sia chiaro, ma una risposta a chi asserisce “la faremo lo stesso, la farà un altro al posto di Laura De Mola”».

Qualcuno sostiene che lei organizza questa manifestazione solo per un discorso di fama personale…
«Io a caccia di fama? Mi permetta una battuta: date tutte queste attenzioni, non ritiene che io sia già abbastanza famosa? Scherzi a parte, ho una sola parola, anzi due: che tristezza. A volte mi rendo conto che siamo circondati da molta pochezza. Basta guardare i comuni limitrofi, e la mentalità che contraddistingue i nostri vicini di casa, per capire che a volte lo sviluppo di Fasano è frenato proprio a causa di pochi, fortunatamente, ma determinati personaggi che intendono rendere Fasano la capitale del nulla, convincendoci che gli unici eventi di cui questo paese ha bisogno sono quelli culturali anziché sportivi. Sono però altrettanto poche le persone lungimiranti, al passo con i tempi, rispetto a quelle che vivono di nostalgia. Anche io avrei voluto vivere gli anni Sessanta quando i valori della famiglia, dell’amore e della fedeltà avevano un senso, quando avere idee di sviluppo per il proprio territorio era considerato qualcosa di geniale e non da mettere a tacere: invece ci ritroviamo a sopravvivere in una società di falsi perbenisti, quelli che un noto e bravo cantante chiama “i tuttologi del web”».

Cosa vuol dire che chi vuole continuare dopo di te deve ricominciare tutto da capo?
«
Vuol dire che chiunque deciderà di organizzare in futuro la gara, la nuova gara, dovrà iscriverla in Federazione entro settembre, con una nuova associazione, una nuova denominazione e senza titolazione di “Campione d’Italia”».

Se dovesse lasciare, cosa farà Laura De Mola da domani?
«Credo di volermi iscrivere all’Università, presso la facoltà di “tuttologia”. A volte mi piacerebbe adeguarmi allo standard, all’ideologia che pare ormai dominante. Poi mi ricordo, fortunatamente, di essere circondata da gente che mi stima, stima il mio lavoro, la mia passione, l’amore per questa terra, e quindi preferisco dedicarmi a loro, allo stesso modo di come loro si dedicano a me».

Cosa le lascia questa esperienza decennale? E questa edizione?
«L’esperienza decennale ha contribuito alla mia crescita professionale: mi lascia indubbiamente ricca di conoscenze e soprattutto di tante nuove amicizie che mi permettono di viaggiare continuamente. L’ultima gara invece, oltre alla stanchezza fisica e morale, mi ha regalato tanta gioia per l’affetto e il sostegno ricevuto: oggi più di ieri so da chi dovrò guardarmi le spalle. Perché per tutto l’amore che si può provare verso le proprie passioni e la propria terra, mai dimenticare quello che si deve provare verso se stessi».

Avranno davvero corso i piloti la loro ultima Coppa Fasano-Selva quest’anno? Non lo sapremo ora, ma forse tra qualche mese. La cosa certa è l’innegabile successo che questa competizione ha assunto sotto la guida di Laura De Mola, che ha saputo creare attorno a questa gara la giusta attenzione tale da renderla una delle più seguite cronoscalate d’Italia.

mercoledì 26 Luglio 2017

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Patrizia Pellegrino
Patrizia Pellegrino
6 anni fa

Laura e' una Donna Manager strepitosa ma con questa gara ha perso pace e sonno! Magari fossero stati TUTTI più solidali con lei non avrebbe lasciato! Ah le pochezze umane!

ancona giuseppe
ancona giuseppe
6 anni fa

laura la conosco da ragazzina ed era gia un mito oggi è una gran manager grazie ale sue doti che in pochi hanno Laura sei grande

Lacirignola Marco
Lacirignola Marco
6 anni fa

Gentilissima Laura, ( scusa se ti chiamo per nome), spero da Fasanese che Tu ci ripensi. La Fasano-Selva è una istituzione per la Città, ed almeno se proprio sei stanca (e non lo credo) fai in modo che vi sia una 61 Fasano-Selva, dando uno schiaffo morale ai tuoi detrattori. Noi Ti siamo tutti vicini.

Fasano Annibale
Fasano Annibale
6 anni fa

Usando le parole di un detto Fasanese: “Se spacchi la Fasano-Selva, troverai Laura De Mola”.
Sono appassionato di motori grazie solo alla Fasano Selva, non posso che ringraziarti, Laura, per quello che anche indirettamente hai fatto. Se meccanici, preparatori, piloti e commissari di percorso che nel nostra bella Fasano sono in numero, se in Italia ed adesso, anche oltre oceano, conoscono i nostri maestosi ulivi, e' anche grazie alla nostra gara.
In questi anni del “tutto e niente” del “tutti giudici, ma senza sudore e sacrificio” spero che Laura De Mola ci ripensi, fosse solo per l'amore della nostra Terra.