Venerdì 21 luglio è stato un giorno speciale, non solo per gli sposi Enrica e Dante, ma anche per l’intera cittadinanza fasanese che ha visto concretizzarsi per la prima volta il sogno di vivere un momento magico in una location di indiscussa bellezza: il faro di Torre Canne.
Come nei film più romatici, anche il nostro faro è stato adornato, trasformando il piazzale sottostante in una cornice candida e poetica curata nei minimi dettagli dal buon gusto di “Veduta d’insieme” nelle persone del fasanese Gianni Lacialamella e di Massimo Marseglia.
Il matrimonio organizzato dalla masseria “La Macina”, ha ospitato anche il quartetto d’archi “Notae ad Animam” composto da Rosa Lisi, Lucas Liebald, Cecilia Santostasi e Roberta Rubinetti.
Nella giornata di sabato 22 luglio, anche il Minareto, un altro luogo caro alla cittadinanza e rivalutato ancora più in questi mesi estivi grazie alla rassegna eventi “Selva in Festival” , ha ospitato per la prima volta la celebrazione di una matrimonio con rito civile, ufficializzato dal sindaco Francesco Zaccaria che ha dichiarato: «Ho voluto celebrare personalmente questo matrimonio, per il forte valore simbolico di questo ulteriore segnale di recupero di un bene prezioso come il Minareto e in generale della nostra collina, ferma volontà e punto qualificante del programma della nostra Amministrazione – infatti, spiega il sindaco – nello scorso dicembre abbiamo istituito due “Uffici separati di stato civile”, per permettere a chi lo desiderasse di sposarsi con rito civile alla Selva o sotto il Faro di Torre Canne.
Sono già in calendario altre cinque cerimonie civili nelle nuove location, due a Torre Canne e due al Minareto: l’augurio, oltre quello di tanta felicità alle nuove famiglie, è che anche questo contribuisca alla promozione del territorio di Fasano».