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Xylella, parla l’assessore Gianluca Cisternino: «Sono personalmente impegnato in questa lotta»

La Redazione
L'assessore Gianluca Cisternino
Dopo la nota inviata dall'U.Di.Con. al sindaco Zaccaria con la richiesta di sollecitare maggiori provvedimenti per salvaguardare anche la vegetazione pubblica, abbiamo sentito il parere dell'assessore
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Resta caldo il tema Xylella nel territorio fasanese. Nei giorni scorsi, infatti, l’ Unione per la Difesa dei Consumatori, nella persona della dottoressa Laura Rubino, aveva inviato una nota rivolta al sindaco Francesco Zaccaria e all’assessore all’Agricoltura Gianluca Cisternino, in cui veniva lamentato un non adeguato rispetto delle modalità e degli obblighi riguardanti la Xylella Fastidiosa previsti dalla Delibera di Giunta Regionale n. 1999 del 13-12-2016, resi noti con l’avviso pubblico fatto affiggere dall’Amministrazione Comunale nell’aprile 2017.

Per avere maggiore chiarezza, abbiamo interpellato direttamente il parere dell’assessore Cisternino, che ha chiarificato quanto è stato fatto dall’amministrazione comunale per salvaguardare il territorio fasanese dall’insetto vettore del batterio e il livello di interesse rispetto a tale problematica.

Quali sono gli obblighi dei proprietari di uliveti a Fasano?

«Abbiamo diramato una circolare che spiegava le operazioni colturali da fare nei terreni agricoli, non solo negli uliveti, del territorio di Fasano. Gli obblighi sono quelli di tenere i terreni puliti, arati, specialmente in prossimità del periodo di marzo/aprile che è quello di maggior propagazione della “sputacchina” (l’insetto che fa da vettore alla malattia della “Xyilella fastidiosa”).

Dall’andamento che ha avuto la malattia ci sono due scuole di pensiero: prima quella secondo cui essendo un insetto che salta per un metro e mezzo, non di più, e si arrampica sugli ulivi, sicuramente avrà avuto la mobilità passiva con trattori e camion dalla zona infetta sino ai nostri terreni, propagandosi con un andamento isterico e incredibile. Motivo per cui diventa ancora più difficile arginare il contagio da tale malattia

Secondo punto di vista preso in considerazione è il fatto che non essendoci molte piante che manifestano la Xylella, sarebbe possibile che ci sono piante infette un po’ dappertutto, che purtroppo scopriremo solo in futuro avendo il la malattia un paio di anni l’incubazione.

Qui ha trovato terreno fertile, condizioni ideali, il vettore giusto e una continuità territoria che si estende dalla punta della Puglia verso nord attraverso uliveti e altre piante (anche mandorli, oleandri e tanti altri tipi di vegetazione) che concorrono al far propagare la malattia. Gli studi vanno avanti e si spera che si riesca a trovare una soluzione per tutelare quello che è un patrimonio non solo agricolo, ma soprattutto monumentale nella nostra zona, il quale è sopravvissuto a quasi duemila anni di storia. Pertanto il contagio è una cosa che non possiamo assolutamente permettere e metteremo in atto tutto quello che è possibile per tenere a bada l’infestazione.»

Qual è il rischio per i nostri uliveti di contrarre il batterio della Xylella?

«Il rischio è altissimo, l’andamento è isterico e non si riesce ad avere una proiezione di di calcolo di quella che può essere l’infezione. A causa della mobilità passiva e con l’andamento che ha avuto nel salento, non sappiamo se a Fasano è già arrivata, se è latente o se si è già manifestata. Per qualche pianta che sembrava essere infetta, abbiamo provveduto immediatamente a segnalarla e a farla analizzare. Per i prime due casi riscontrati, il risultato è stato negativo, per quelli appena fatti stiamo aspettando, ma spero e credo che non ci saranno problemi. Purtroppo però è solo questione di tempo, perché l’infezione sta avanzando a causa del mancato abbattimento degli alberi nel salento. La malattia continua a propagarsi e a spingere sempre più verso il nord. Quindi si attuerà tutto quello si può fare con la consapevolezza che potrebbe non essere sufficiente per bloccare l’avanzata della malattia

All’amministrazione comunale è assegnato il compito di vigilanza. L’Udicon lamenta la totale assenza di controlli da parte degli organi competenti. Cosa risponde?

«Ho letto l’articolo riguardante le lamentele dell’U.Di.Con., non so a cosa si riferissero. Io ho messo in atto, concorde con il Sindaco e tutta la maggioranza, tutte le operazioni che erano in nostro potere.
La vigilanza spetta alla regione, perché in materia agricola la competenza è, appunto, a livello regionale. Vorrei ricordare questo a scanso di equivoci. Il ruolo del Comune dal punto di vita agricolo è proprio quello di collaborare, segnalare e agevolare la funzione della regione, cosa da noi fatta.

Coma già detto, siamo sempre tempestivi ogni qualvolta riceviamo segnalazioni, interagendo con gli uffici regionali e quant’altro per fare le ricerche sui vari casi. Quelli segnalati e analizzati, per il momento, sono negativi. Ritengo che quello che è il nostro compito lo stiamo esercitando a massimi livelli. Sono io stesso proprietario di uliveti e sono anche amministratore di una tra le cooperative agricole più grosse di Fasano, che annovera moltissimi soci e la maggior parte degli uliveti del territorio, quindi sono personalmente, a prescindere dal ruolo politico, impegnato in questa lotta che potrebbe rappresentare il più grave rischio dei nostri uliveti, quasi come una bestia degli anni duemila.
Non risparmierò, quindi, nessun tipo di arma che potrebbe consentire di sconfiggere o mantenere lontana la malattia dai nostri territori. Sicuramente chi amministra ha il compito di badare a tutto, di conseguenza è chiaro che è sottoposto alle critiche, ma le accetto volentieri, perché quando c’è critica significa che c’è attenzione. Questo è un problema che non ha colori politici e dobbiamo affrontarlo tutti insieme.»

venerdì 23 Giugno 2017

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