Attualità

Il Liceo “Da Vinci” di Fasano incontra i migranti de “La Casa del Sole” di Laureto

Madia Lucia Colucci
L'incontro tra gli ospiti de La Casa del Sole con gli studenti del Da Vinci
Lo studio della lingua italiana, il torneo con gli "Allentati", il pocket money e il futuro dei migranti ospiti de "La Casa del Sole" raccontati ai ragazzi. Un incontro che rientra nel progetto "Salvis iuribus"
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Grazie alla collaborazione della società “Take care”, delle cooperative sociali “Nuvola” ed “Il Melograno” e della disponibilità della Prefettura di Brindisi gli studenti del IV liceo classico Leonardo da Vinci di Fasano, lunedì 15 maggio, hanno potuto visitare il CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) “Casa del Sole” situato a Laureto per conoscere da vicino questa realtà.

La visita rientra nel percorso di alternanza scuola-lavoro “Salvis iuribus”, realizzato in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Brindisi, poiché, i ragazzi negli incontri con l’avvocato Gianmichele Pavone hanno trattato anche il tema dei diritti dei migranti.

La struttura, di proprietà della diocesi di Brindisi, ospita circa 100 uomini, dai 19 ai 40 anni, provenienti da da Paesi diversi: Pakistan, Bangladesh, Nigeria, Costa d’Avorio, Corno d’Africa, Camerun, Senegal, Guinea, etc.

Hanno storie, caratteri, volti, passioni, personalità diverse. C’è chi conosce più lingue, chi solamente il proprio dialetto, chi è laureato in Economia e Commercio, chi esperto nel campo dell’elettronica, chi aspira a diventare un fashion designer, chi un produttore cinematografico. Molti vorrebbero entrare a far parte della società, aiutare il Paese che li ha aiutati, «Io non posso aiutare l’Italia con il mio denaro perché non ce l’ho, ma con la mia esperienza» spiega uno di loro.

Grazie è probabilmente la parola che più volte pronunciano, in italiano, inglese, francese, spagnolo. Sono eternamente grati all’Italia per averli accolti, all’équipe psico-sociale della “Casa del Sole”, coordinata dalla Dott.ssa Irene Milone, per essersi presi cura di loro e ai ragazzi per esser stati il primo gruppo di studenti adavvicinarsi, senza diffidenza, alle loro storie.

Di routine, quando gli immigrati arrivano al CAS, vengono accolti dai collaboratori del centro che forniscono loro un kit di accoglienza, ovvero abbigliamento pulito e prodotti per l’igiene, per poi aiutarli nell’assegnazione del codice fiscale e per l’iscrizione al sistema sanitario nazionale. Ma la loro non è una mera funzione di aiuto burocratico, «si diventa una famiglia inevitabilmente – afferma Gianluca Vinci, mediatore culturale – diventiamo un punto di riferimento per loro ma anche loro lo diventano per noi, perché ci insegnano molte cose».

Tutti i ragazzi che alloggiano nella struttura seguono lezioni di italiano per dieci ore a settimana con un’operatrice del centro, la Dott.ssa Maria Custodero, ma molti, 86 su circa 100 hanno deciso di utilizzare il proprio pocket money, i loro 2,50€ giornalieri, per pagare le tasse d’iscrizione scolastiche e poter così frequentare i corsi serali di alfabetizzazione presso la scuola media “Giacinto Bianco” di Fasano. Tutto ciò per potersi integrare al meglio.

Ma questo non è sufficiente. «Lo scambio dà un’opportunità di crescita» dice uno di loro, per questo sono di fondamentale importanza le relazioni sociali e le attività organizzate con la comunità, come l’esperienza del torneo organizzato con gli “Allentati”, il gruppo di tifosi del Fasano, che i ragazzi ricordano con grande entusiasmo.

La speranza è che iniziative di questo genere possano ripetersi, anche grazie alla collaborazione delle diverse cooperative ed istituzioni, affinché la diversità venga vista come un’opportunità e non come un ostacolo.

giovedì 25 Maggio 2017

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Lanpiero
Lanpiero
6 anni fa

Ottima iniziativa !
Peccato che quando si parla di “Da Vinci” quasi tutti i progetti più interessanti sono destinati sempre alle poche classi preferite del classico