Come un fulmine a ciel sereno è giunta avantieri sera la notizia della firma della determina con la quale il Comune di Fasano rescinde il contratto con la “Tradeco srl”, l’azienda altamurana che dall’estate del 2013 gestisce il servizio di raccolta differenziata porta a porta nel nostro comune (leggi QUI). Che qualcosa si stesse muovendo a Palazzo di Città era notizia risaputa, ma questo provvedimento era atteso per i primissimi giorni di giugno. Ma bisogna superare ancora un piccolo scoglio: il sindaco Francesco Zaccaria ha dato un ultimatum all’azienda, chiedendo – nel giro di 48 ore – di adempiere ad alcune condizioni.
Il tanto atteso provvedimento è arrivato: entro il prossimo 12 giugno a Fasano i rifiuti non saranno più raccolti dalla Tradeco. Un percorso irto di difficoltà, ma obbligatorio…
«Partiamo dal presupposto che Tradeco ha tempo fino al 25 maggio (domani, ndr) per accettare le nostre condizioni se vuol continuare ad operare a Fasano. Durante una telefonata con i vertici dell’azienda altamurana, essi mi sono sembrati sorpresi dalla determina firmata dal dirigente Virgilio: non si aspettavano che il Comune di Fasano potesse rescindere il contratto. Ho dato loro 48 ore di tempo per rispettare gli adempimenti oppure potranno considerare il rapporto che li lega a Fasano sciolto».
In cosa consiste l’ultimatum?
«Dovranno mettere nero su bianco, tramite una mail inviata tramite Pec, rinunciando al contenzioso contro il Comune di Fasano, con il quale chiedono più di un milione e trecentomila euro. Non solo, dovranno assumere immediatamente 30 operatori ecologici stagionali (così come prevede il capitolato d’appalto, ndr) per la pulizia attenta del territorio fasanese, comprese le spiagge. Hanno tempo fino a giovedì 25 maggio per accettare le nostre condizioni. Abbiamo messo un punto fermo sul passato e dobbiamo fermare anche quelle questioni che hanno alimentato il contenzioso attuale con la Tradeco. Quel milione e trecentomila euro poi lo utilizzerò, nei prossimi cinque anni, per alleggerire il peso della Tari sulle tasche di 3.500 fasanesi».
Nelle ultime ore avete incontrato i vertici dell’azienda per comunicare il provvedimento: cosa è stata presa questa decisione? Che reazione c’è stata?
«Sorpresi, credevano che non ci fosse la voglia, da parte nostra, di chiarire il nostro rapporto contrattuale che ci lega a loro, ma noi avevamo e abbiamo tutte le intenzioni per sistemare questa vicenda».
Cosa significherebbe per Fasano chiudere il rapporto con la Tradeco?
«Significherebbe chiudere con un’azienda che ha vinto un appalto su presupposti sbagliati, proponendo attività irrealizzabili. Noi abbiamo in mente, invece, un progetto semplice e attuabile».
Qual è ora il futuro dei rifiuti a Fasano? Chi gestirà il servizio? Per quanto tempo?
«Aspettiamo di conoscere le intenzioni di Tradeco, la quale potrebbe anche accettare le nostre condizioni e andare avanti per i prossimi 11 mesi di contratto. Altrimenti, dovremo scorrere la graduatoria perché il bando del 2012 prevedeva questo: in caso di rescissione del contratto, la gestione rifiuti a Fasano sarebbe affidata alla Teknoservice, piazzatasi alle spalle della Tradeco, azienda che si occupa della raccolta rifiuti nella vicina Polignano a Mare. Poi dovremo indire una nuova gara d’appalto o affidarci al nuovo progetto Aro».
Ora si guarda anche al contratto Tricom: entro l’autunno secondo lei sarà possibile chiudere anche “cacciare” via anche questa azienda?
«Ci stiamo lavorando, siamo determinati anche su questo. Il Comune di Fasano è legato alla Tricom fino al 2026, ma se dovessimo riuscire a sciogliere questo rapporto, i benefici per la cittadinanza fasanese sarebbero tantissimi».