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“Dalla rete alla gabbia”: CityLab spiega i rischi legati ai social

Madia Lucia Colucci
CityLab - primo seminario sui rischi legati ai social
29 milioni di utenti in Italia su Facebook, numerose cause riguardanti il mondo del web e patologie legate alla dipendenza dai social: tutti i dati del seminario
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In Italia più di venti milioni di persone trascorrono in media 14 ore e 9 minuti al mese su Facebook, social network più in voga tra la vasta gamma offerta dal web. Ma conosciamo i rischi che si possono incorrere durante la navigazione? Siamo consapevoli di ciò a cui possiamo andare incontro con dei semplici click?

L’associazione culturale CityLab Fasano, scuola di partecipazione e cittadinanza attiva, ieri, venerdì 28 aprile, ha organizzato un seminario dal titolo “Dalla rete alla gabbia. Rischi giudiziari e aspetti psicopatologici da uso improprio dei social network” presso la mediateca comunale all’Arco del Balì, per chiarire le idee riguardo al complicato mondo dei social.

Un incontro dinamico ed interessante in cui, nonostante la durata del dibattito, l’attenzione dei presenti non è calata, grazie agli interventi dei protagonisti: Maria Potenza, avvocato civilista, esperta in diritto minorile, della famiglia, counselor e mediatrice familiare e Luigi Pugliese, psicologo esperto in Psicologia della Comunicazione e dei Nuovi Media, dall’ing. Michele Cisternino, i quali sono riusciti a coinvolgere il pubblico partecipe e curioso di conoscere ma anche di apportare il proprio contributo.

Attraverso un linguaggio semplice e diretto, con un’innata capacità di rendere gli argomenti interessanti, Luigi Pugliese ha trattato diversi aspetti legati al mondo dei social network e all’utilizzo della rete.

«Dal 2008 ad oggi in Italia gli utenti Facebook, il social network che conquista la vetta dei preferiti seguito da YouTube ed Instagram, sono aumentati da 216 mila a 29 milioni – come ha spiegato il relatore. – Cifre esorbitanti considerando che la nostra penisola conta circa 55 milioni di abitanti. Al contrario di ciò che si potrebbe comunemente pensare, Facebook non sembra più essere molto popolare tra gli adolescenti, secondo dati statistici infatti la percentuale maggiore di utenti abbraccia una fascia che va dai 36 ai 45, escludendo quasi del tutto i giovanissimi. I social spesso vengono visti come un gioco, – ha continuato Pugliese – un mondo parallelo dove tutto sembra essere lecito, un luogo in cui non è necessario pensare due volte prima di agire perché quelle azioni mai potranno avere un riscontro nel “mondo reale”. È proprio qui che si commette l’errore: i sentimenti si esprimono tramite le emoji, i pensieri tramite una tastiera, i dialoghi si affrontano guardando uno schermo e la finzione sembra farla da padrone. Ma dietro le emoji, le tastiere e gli schermi ci sono altre persone, dunque il mondo reale con delle regole da rispettare e, spesso, per chi non le rispetta, le conseguenze non sono di poco conto.»

«Nelle aule civili e penali dei tribunali italiani, dal 2010 ad oggi, le cause riguardanti il mondo del web, in particolare quelle legate a privacy, immagini e dati sensibili sono aumentate a dismisura – ha dichiarato l’avvocato Maria Potenza – con sanzioni che partono da poche centinaia di euro, fino a raggiungere cifre con molti zero. A dare il via alla trattazione di questioni di tal genere è stata una sentenza del 2 marzo 2010, emessa al tribunale di Monza, circa la pubblicazione di contenuti infamanti tra due ex fidanzati su Facebook.»

Dal seminario è emerso che i social network rappresentano un mezzo utilissimo per mettersi in contatto con amici vicini e lontani, per accedere a diverse informazioni o per conoscere nuova gente ma, come sempre, c’è anche un’altra faccia della medaglia. I rischi che si incorrono facendo un cattivo utilizzo dei social sono svariati: dipendenza, sindrome da disconnessione, adescamento minorile e pedofilia, cyberbullismo, sexting o furto di personalità.

Conoscenza, consapevolezza ed attenzione dunque sono due fattori irrinunciabili per utilizzare in modo adeguato i social network, affinché diventi possibile evitare gli errori che comunemente vengono commessi a causa della disinformazione.

Il prossimo seminario si terrà venerdì 5 maggio, dal titolo “E-curriculum, ciò che i social dicono di noi: l’impatto della reputazione virtuale nei processi di recruitment professionale” al quale seguirà venerdì 26 maggio l’ultimo incontro: “Quando il gioco si fa duro… il problema della ludopatia a Fasano”, tema trattato anche dalla nostra testata in un’indagine sociale (LEGGI QUI). I due seminari si terranno presso la mediateca all’Arco del Balì alle ore 18:30.

sabato 29 Aprile 2017

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