Attualità

Concessi immobili silvani a “La fontanella” per partecipare ad un bando

Mariagrazia Semeraro
Viale delle Acacie
Lo scopo è consentire all'associazione di partecipare al "Bando per la Valorizzazione e l'Autosostenibilità dei Beni Confiscati alle Mafie 2016"
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Lo scorso 10 febbraio, la Giunta Comunale ha approvato la delibera per concedere per 12 anni all'Associazione "la Fontanella", operante a Fasano nell'ambito dell'assistenza ai disabili, in comodato d’uso gratuito, un terreno, una villa e un locale situati a Selva di Fasano in Viale delle Acacie.

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Lo scopo è consentire all'associazione di partecipare al “Bando per la Valorizzazione e l'Autosostenibilità dei Beni Confiscati alle Mafie 2016” indetto dalla “Fondazione Con il Sud” in partenariato con la “Fondazione Peppino Vismara” per affidare risorse economiche ad associazioni già assegnatarie di beni confiscati.

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Perché “la Fontanella”? Perché con deliberazione n° 11 del 23 gennaio 2012 la Giunta Comunale all’epoca aveva già disposto di concedere all’associazione quegli immobili e l’attuale Giunta comunale è sensibile a “promuovere iniziative efficaci e durevoli nel tempo, tali da garantire la sostenibilità futura dell'utilizzo dei beni confiscati alle mafie, attraverso l'avvio e lo sviluppo di attività di natura economica, che si renderanno moltiplicatori di uno sviluppo nuovo e differente del territorio”.

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Il riutilizzo di beni immobili può costituire una grande opportunità “per il consolidamento e lo sviluppo di iniziative di imprenditorialità sociale, su cui costruire modelli socioeconomici alternativi e liberi dalle mafie” si legge nella delibera, ma non solo: “la destinazione dei beni confiscati a usi sociali e di pubblica utilità può produrre effetti importanti sui territori del Mezzogiorno: dalla creazione di lavoro e occupazione, alla riaffermazione del valore etico e civico derivante dalla riappropriazione da parte delle comunità di ciò che le è stato sottratto con la violenza, dal contrasto al disagio sociale e all’emarginazione, al sostegno di minori, famiglie svantaggiate, anziani e tossicodipendenti” e “i beni confiscati possono, inoltre, contribuire all’integrazione della popolazione immigrata che, spesso, in aree a forte infiltrazione mafiosa, è vittima del caporalato delle mafie locali”.

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Con il bando si vogliono sostenere iniziative esemplari in grado di utilizzare i beni provenienti dalla lotta alla criminalità organizzata per attività che contribuiscano allo sviluppo socio-economico del territorio e l'idea de "la Fontanella" è di trasformare gli ambienti degli immobili in spazi in cui personale diversamente abile somministra al pubblico cibi con prodotti "a km zero", “fatta salva la eventuale compatibilità urbanistica per la destinazione commerciale”.

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Tuttavia, nel caso in cui la proposta dell'associazione non venga ammessa a finanziamento, “la predetta manifestazione di volontà si intenderà decaduta” si legge nella delibera.

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Attendiamo fiduciosi l’esito del bando della Fondazione.

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domenica 19 Febbraio 2017

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