Chi si aspettava una grande manifestazione di protesta questa mattina dinanzi all'ospedale "Umberto I" è rimasto deluso: appena un centinaio di persone si sono ritrovati dinanzi all'ingresso del nosocomio per dire no alla chiusura dello stesso e del suo pronto soccorso. A guidare la truppa dei protestanti Enzo Scarafile che ha messo su un comitato spontaneo per la difesa dell'ospedale "Umberto I" di Fasano. Alcuni amici di Scarafile, giunti da Brindisi e Alberobello, hanno parlato al megafono, invogliando i fasanesi ad alzare la voce e a protestare contro la chiusura del nosocomio: qualcuno si è fatto trascinare, altri (quasi la maggioranza) è rimasta lì a guardare, incuriosita e forse già scoraggiata visto l'ormai certo destino dell'ospedale fasanese.
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Dinanzi all'ingresso dell'ospedale sono stati affissi alcuni striscioni di protesta: “La salute è un diritto”, “Più culle, meno politici”, “Una città senza ospedale è una città senza identità”. Chi ha organizzato la protesta ha urlato al megafono: «Svegliamoci! Gli amministratori dove sono? Si ricordano di noi solo durante le elezioni, ma poi ci abbandonano. L'ospedale è un nostro diritto. Siamo semplici cittadini, non intendiamo fare politica». Quasi unanime comunque l'idea che questa protesta è stata portata in strada troppo tardi.
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All'interno del cortile dell'ospedale, invece, il gruppo di preghiera celebrava la Madonna di Lourdes e c'è chi diceva: «Maria, aiuta gli amministratori di questa struttura a tenerla viva affinché possano garantirci ancora il diritto alla salute».
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