Attualità

Il canile di Fasano passa nelle mani dell’associazione “Quattrozampe nel Cuore”

Vincenzo Lagalante
I responsabili della "Quattrozampe onlus" con il comandante della Polizia locale
Nei giorni scorsi l'associazione presieduta da Antonella Colucci ha ricevuto le chiavi della struttura fasanese, abbandonata ormai a se stessa / LE FOTO
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Come nel dipinto di Raffaello “La consegna della chiavi”, nei giorni scorsi l’associazione “Quattrozampe nel Cuore” ha ricevuto, esattamente cinquecento anni dopo quell’opera, un’altra chiave, quella che apre le porte del Paradiso, questa volta ad un gregge di anime indifese, per troppo tempo relegate in un inferno che non meritavano. «È stato grazie all’impegno e alla determinazione di Pasqua Erminia Cicoria, viceprefetto di Brindisi, nominata Commissario Prefettizio a Fasano – afferma l'associazione -, che il canile comunale torna finalmente alla collettività».

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«Quello che doveva essere il ricovero di animali salvati e protetti da un randagismo inaccettabile in una società civile – afferma Antonella Colucci, presidente della “Quattrozampe nel Cuore” – è stato finora un luogo anonimo e praticamente quasi inaccessibile, dominato da una gestione ignobile che ha privato di una vita decorosa esseri senzienti, che non chiedevano altro che il diritto di esistere».

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E racconta a FasanoLive: «Come in un’altra opera magna, il passaggio obbligato per arrivare al Paradiso, pur dopo averne ricevuto le chiavi, doveva essere però, purtroppo, l’inferno. E allora, il giorno dopo quell’agognato evento, anche grazie all’empatia del Comandante dei Vigili Urbani, che un curioso destino ha voluto si chiamasse Virgilio, si sono aperte le porte di quel luogo dove ad ogni speranza era negato il suo spazio».

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Il 7 ottobre 2016 è per l’associazione fasanese il “Giorno della Memoria”. «Abbattuti i cancelli di quel campo – riprende la presidente –, ci siamo ritrovati in una “selva oscura” da cui facevano capolino le anime dei dannati. Sguardi spenti che ci fissavano al di là delle erbacce alte quasi due metri, che spesso impedivano l’accesso alle cucce; cancelli arrugginiti, alcuni mai aperti da mesi, condizioni igienico-sanitarie spaventose. Esseri reclusi che non avevano idea del contatto umano e abbaiavano, con le poche forze rimaste, per paura di noi sconosciuti, da cui non si aspettavano il bene perché non l’avevano mai conosciuto».

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Alcuni con i visi consumati dalle malattie, altri dagli acciacchi della vecchiaia. Uno misurava incessantemente la gabbia-prigione, un altro camminava acquattato come se volesse apparire invisibile. «E invisibile in realtà, per anni – afferma Antonella Colucci –, lo era stato. Ciotole vuote di chi non ha il cibo quotidianamente, acqua sporca, stagnante. Un primo giro senza parole e il primo grande dolore: un povero esserino morto, solo e dimenticato da tutti, nascosto nell’angolo in un ultimo sussulto di dignità».

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«Lo abbiamo chiamato “Primo” e, pietosamente – afferma con le lacrime agli occhi –, lo abbiamo coperto con un lenzuolo. Un’altra in fin di vita, soccorsa al meglio possibile, ci è spirata tra le braccia il giorno dopo, non prima però di aver atteso il nostro ritorno. L’abbiamo battezzata “Alma”, come l’anima che abbiamo visto volare via dalle nostre mani. Le abbiamo chiesto scusa per essere arrivati troppo tardi mentre le davamo le carezze che non aveva mai ricevuto».

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E conclude: «Questo è il luogo che abbiamo trovato, di cui molti nemmeno conoscevano l’esistenza, perché persino che ci fosse restava un mistero. E poi, dal nostro ingresso, un frenetico darsi da fare per salvare il salvabile, in una sfiancante corsa contro il tempo. La nostra è una missione temporanea, d’emergenza, non c’è ancora niente di sicuro. Il futuro del canile e della nostra opera di volontari dipende dal rispetto dell’Ordinanza del Sindaco di ripristinare il Sanitario e dal successivo affido definitivo all’Associazione, che non dovrebbe essere qualcosa di eccezionale, ma prassi comune per tutte le Associazioni che hanno come unico obiettivo la salute, la dignità e l’affido degli animali».

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Il canile appartiene alla comunità e l’associazione “Quattrozampe nel Cuore” si augura che, riconfermati nell’incarico, abbia la possibilità reale di restituirglielo definitivamente, non solo provvisoriamente, consentendo così l’accoglienza a tutti i trovatelli che altrimenti sarebbero abbandonati al randagismo e all’indifferenza, che rappresentano una grande sconfitta per la nostra civiltà e umanità.

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venerdì 14 Ottobre 2016

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MARIA GRAZIA BRUNETTI
MARIA GRAZIA BRUNETTI
7 anni fa

Ragazzi siete meravigliosi. Continuate così.

Intini Annamaria
Intini Annamaria
7 anni fa

Se avete bisogno di aiuto, quando non lavoro posso dare una mano se c’è bisogno

Vittoria olive
Vittoria olive
7 anni fa

Ad ANGELI come voi il nostro nuovo sindaco avrà sicuramente cura e cuore nel garantire il vostro nobilissimo impegno

SABRINAGIANNOCCARO
SABRINAGIANNOCCARO
7 anni fa

PENSIERI PRIMA DI ANDARE A RIOPOSARE LE MIE MEMBRA STANCHE..
QUESTO DEL CANILE, O MEGLIO , RIFUGIO COMUNALE DI FASANO, E’ UN AFFIDO TEMPORANEO, CHE VEDE NOI, E TUTTI QUELLI CHE VORRANNO DARE UN CONTRIBUTO CONCRETO, IMPEGNATI AL FINE DI POTER GARANTIRE CIBO, CURE, E TANTISSIME CAREZZE, AI CANI OSPITATI NELLA STRUTTURA !
L’AMMINISTRAZIONE HA DATO AVVIO ALLA PROGETTAZIONE DI QUELLO CHE SARA’, CI AUGURIAMO PRESTO, UN VERO CANILE, CON TUTTO CIO’ CHE E’ NECESSARIO PER PERMETTERE AGLI OSPITI A QUATTRO ZAMPE, DI VIVERE UNA VITA DIGNITOSA.
SUCCESSIVAMENTE SARA’ INDETTA UNA GARA, COME SEMPRE ACCADE.IN QUESTI CASI, PER VALUTARE CHI SARA’ INCARICATO PER LA GESTIIONE.
QUEL CHE PIU’ A NOI DI QUATTROZAMPE NEL CUORE IMPORTA, E’ CHE CHIUNQUE LA VINCA, ABBIA AMORE ,TEMPO E DEDIZIONE DA REGALARE A QUEI BELLISSIMI CANI….
NOI CI AUGURIAMO SOLO QUESTO!!!